Il commercio italiano in timida ripresa

Mentre l’Istat certifica una crescita nulla per l’Italia nel secondo trimestre 2016, per il commercio al dettaglio giugno è stato il mese che ha segnato una piccola ripresa. Le vendite infatti hanno registrato un +0,2% in valore su base congiunturale e un +0,1% in volume.

Nello specifico il segno più è dovuto alle maggiori vendite di prodotti non alimentari (+1% in valore e +0,5 in volume), tra cui spiccano arredamento e mobili (+2,1%) e articoli sportivi (+1,7%), mentre i beni alimentari hanno subito un calo dello 0,1%.

Un altro elemento di cui tener conto è che le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,7% sia nella GDO che nei piccoli esercizi commerciali. Va ricordato che a giugno ancora non erano iniziati i saldi estivi, partiti nella prima settimana di luglio.

Tuttavia, il quadro dell’economia italiana continua a essere a luci e ombre. Nel mese appena passato, infatti, l’indice di fiducia dei consumatori è sceso a quota 109,2, lo stesso di luglio 2015. Le famiglie dichiarano di avere una minore propensione all’acquisto per i beni durevoli (ad eccezione delle auto) e più costosi, mentre sono meno timide con gli acquisti legati alla casa e alla persona, complice probabilmente una politica dei prezzi delle aziende e dei negozi più appetibile.

Anche per le imprese d’altronde l’ottimismo non è di casa in estate, visto che lo stesso indice di fiducia va sotto quota 100 (99,4) per la prima volta da febbraio 2015. In attesa della prossima manovra finanziaria, l’Italia sembra permanere in un limbo dove notizie positive e negative si alternano senza indicare una tendenza prevalente in una direzione o nell’altra.

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