Gli italiani sono tra i professionisti più attenti alla rete di idee e valori che esprime un’azienda. A sostenerlo, alla fine del sondaggio Talent Trends 2016 è il social LinkedIn, che a differenza di Facebook o Twitter ha come finalità lo scambio di informazioni e dati nel campo professionale. Al giorno d’oggi, molti esperti di selezione del personale lo usano proprio per individuare nuovi talenti e curriculum appetibili.
Secondo LinkedIn, gestito in Italia da Marcello Albergoni, il 90% degli italiani sarebbe disposto a passare a un’altra azienda, di cui vogliono conoscere in sede di colloquio soprattutto i valori, la cultura (58%) e la struttura societaria (41%). Evidentemente questo indica come in Italia, paese per eccellenza delle PMI, il rapporto umano oltre che professionale sia riconosciuto come fondamentale, e per un lavoratore “cultura aziendale” diventi sinonimo di clima sereno e collaborativo in azienda.
La ricerca svela però anche che gli italiani sono tra i più pigri nella ricerca del lavoro. Sulla piattaforma di LinkedIn sono attivi meno del 30% degli iscritti, contro una media del social a livello mondiale superiore al 35%. Gli italiani sognano dunque di cambiare lavoro, di guadagnare di più, ma fanno poco per raggiungere tale scopo. E spesso le decisioni sono influenzate anche da fattori contingenti, tra cui il percorso casa-lavoro. Per molti professionisti le fonti di stress vanno ridotte il più possibile.