Il Sud Italia torna a crescere

Il Sud Italia, di solito fanalino di coda dell’economia nazionale e dell’occupazione, è cresciuto nel 2015 dell’1% (il dato nazionale si era attestato sullo 0,8%). È un dato molto positivo se si considera che l’economia del Sud è tornata a crescere dopo sette anni in cui si era sempre registrato il segno meno. È inoltre una notizia sorprendente, visto che il Nord-Est (la locomotiva italiana) è cresciuto dello 0,8, mentre il Centro Italia è rimasto al palo, con un modesto 0,2% di crescita.

I settori che hanno maggiormente beneficiato di questa crescita sono quello agricolo (+7,3%), trasporti e comunicazioni (+2,6%) e l’edilizia (+1,4). Evidentemente le innovazioni dell’ultimo periodo in campo agricolo, l’impatto indiretto dell’Expo come discorso sulla qualità del cibo e delle pratiche, la crescita del turismo ecosostenibile in regioni come Puglia e Sicilia hanno contribuito a rafforzare il primo settore dell’economia.

L’occupazione, sempre nel 2015, è cresciuta nel Sud dell’1,5%. Insomma, c’è di che ben sperare in quelle regioni del Sud, di cui troppo spesso si è parlato (a ragione) in termini di arretratezza economica e desertificazione industriale. Solo un anno fa, il rapporto Svimez sul Mezzogiorno parlava di “assenza di risorse umane, imprenditoriali e finanziarie che potrebbero impedire all’area meridionale di agganciare la possibile ripresa e trasformare la crisi ciclica in un sottosviluppo permanente”.

Un quadro così negativo sembra invece essere scongiurato, e i dati di alcuni settori indicano la direzione verso cui l’economia del Sud potrà proseguire nel 2016 il suo trend positivo.

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