Il 2016 sarà ricordato come un anno di svolta nel settore immobiliare. Dopo anni di contrazione del settore, e di ribassi ripetuti dei prezzi delle case, sia nelle grandi città che nelle province, la tendenza sembra essersi invertita.
Sono inoltre riprese già dall’anno scorso le compravendite e le richieste dei mutui. Uno strumento messo a punto con la legge di stabilità 2014 sembra aver davvero funzionato, secondo l’Associazione Bancaria Italiana: è il Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa. A usufruirne sono soprattutto le giovani coppie, cui è principalmente destinato, e i precari.
Il Fondo copre il 50% della quota capitale, e le banche che vi hanno aderito sono circa il 70% di quelle presenti sul territorio nazionale. La novità sta nel fatto che la banca non può richiedere altre garanzie ai richiedenti oltre naturalmente all’ipoteca.
Secondo il Rapporto ABI, nel primo anno di sperimentazione (da febbraio 2015 a febbraio 2016) le richieste hanno raggiunto gli 808 milioni di euro, con una cifra che si aggira intorno al 58% del totale dei mutui prima casa. Risulta evidente da questi dati come l’azione del governo sia stata e probabilmente sarà un incentivo al settore delle compravendite immobiliari.
Va ricordato che il Fondo privilegia alcune categorie di persone, e in particolare le giovani coppie sposate da almeno due anni (con uno dei partner sotto i 35 anni), le famiglie monogenitoriali con figli a carico, i giovani con contratti precari sempre sotto i 35 anni di età.