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Il CEO della Biogen, società americana di biotecnologia, si dice soddisfatto ai microfoni di “Bloomberg” dei risultati ottenuti negli ultimi cinque anni nel campo della ricerca sull’Alzheimer.
Per quanto si sia ancora in una fase sperimentale, il farmaco che si sta mettendo a punto non solo rallenterebbe la progressione della malattia, ma interverrebbe sulle cellule malate, fermando la loro degenerazione e migliorando le capacità cognitive del paziente.
Per portare avanti questo lavoro però, ammette George Scangos, sono necessari ingenti finanziamenti, e non è un caso dunque che i farmaci siano stati finora molto costosi.
L’Alzheimer è considerata una delle emergenze del futuro: l’Oms prevede che nel 2050 saranno 70 milioni le persone affette da questa malattia in tutto il mondo, di cui 1,2 milioni in Italia.