I consumi interni stentano a decollare come negli anni pre-crisi. Ma il commercio negli ultimi mesi ha fatto dei piccoli passi in avanti, come dimostra una ricerca di EY Italia in occasione del Retail Summit organizzato a Cernobbio da Confimprese.
Secondo gli ultimi dati disponibili, la spesa per i consumi è aumentata nel secondo trimestre 2016 dello 0,8%, con una ripresa in particolari dei consumi alimentari. L’attesa è per una crescita annuale media superiore al 2%.
La ricerca poi si concentra sulle nuove occasioni di lavoro, che provengono non tanto dagli esercizi commerciali classici quanto dalle formule del franchising, che attirano sempre più giovani. Il 61% dei gestori di negozi in franchising, secondo il presidente di Confimprese Mario Resca, ha un’età compresa tra 35 e 45 anni. È attesa entro la fine del 2016 l’apertura di quasi 2.000 nuovi esercizi commerciali per uno sbocco occupazionale intorno alle 10mila unità . Numeri positivi se confrontati al 2015, che verranno probabilmente replicati nel 2017.
Per quanto riguarda le esportazioni, i mercati più sensibili al made in Italy (soprattutto dei settori alimentare, del vino, del lusso e dell’abbigliamento) rimangono gli Stati Uniti (+20%), seguiti dalla Germania (+10%) e dall’India (+10%).
Infine il capitolo e-commerce, un’opportunità ancora non sfruttata a pieno dalle aziende dei retail italiano. Il problema lamentano in molti è la scarsa fedeltà del consumatore tipo italiano, che sul web, ma anche nei negozi, è spesso alla caccia di occasioni, ed è di difficile fidelizzazione, nonostante tutte le iniziative promosse.