Dopo un’infinita serie di ritardi, promesse mancate, problemi di fondi ecc., la banda larga in tutta Italia potrebbe presto divenire una realtà.
L’annuncio che fa ben sperare è stato confermato da Renzi in un post su Facebook: “Il giorno in cui l’Italia scopre Internet è il 30 aprile 1986. Il 30 aprile 2016 saranno trent’anni esatti, e faremo un altro Internet Day. Ad aprile saremo pronti con il primo bando sulla banda ultralarga, sarà il primo di una serie di bandi con i quali portare a tutti i cittadini entro il 2020 la connessione ad alta velocità”.
Il piano del governo prevede un investimento di 2,5 miliardi di euro, per una copertura di oltre 7,5 milioni di case e oltre 200 città. Tra le prime città a essere coperte da una rete ad alta velocità quelle del Sud.
L’agenda digitale europea d’altronde pone degli obiettivi dai quali l’Italia per troppo tempo è rimasta lontana. Ora i soldi ci sono, i progetti pure, e a breve si dovrebbe partire, grazie anche alla collaborazione con Enel.
Il responsabile del Piano nazionale banda larga in Italia sarà il Dipartimento per le Comunicazioni, che punterà a portare su gran parte del territorio nazionale (interventi a parte riguarderanno le zone montane o comunque isolate) una connessione ultaveloce (100 Mb/s).
Intanto una compagnia privata come Fastweb annuncia un potenziamento della propria rete in fibra ottica fino a 200 Mb/s al secondo e la copertura al 50% della popolazione entro il 2020.
Concorrenza tra pubblico e privato? Se anche fosse così, a beneficiarne saranno comunque i cittadini e le aziende.